Ancona Judo
Società sportiva di judo e ju-jutsu
IL JUDO
INTRODUZIONE AL JUDO
Il judo è lo sport dichiarato dall’UNESCO come la migliore formazione iniziale per
bambini
e ragazzi dai 4 ai 21 anni e come pratica regolare a qualsiasi età con appropriate limitazioni.
Consente una educazione fisica completa, potenziando tutte le proprie possibilità psicomotorie
(posizione spaziale, prospettiva, ambidestria, lateralità, lanciare, tirare, spingere,
strisciare,
saltare, rotolare, cadere,
coordinamento comune e indipendente di entrambe le mani e dei piedi,
ecc.) e
stimola il rapporto con le altre persone, facendo uso del gioco e della lotta come un
integratore
della
motricità e con l'introduzione della tecnica e tattica sportiva poco a poco,
oltre alla ricerca
di
una
forma fisica generale ideale. Il CIO (Comitato Olimpico Internazionale) lo considera uno degli sport
più completi e che promuove i valori di amicizia,
partecipazione, rispetto e sforzo per
migliorare.
ORARI DEL CORSO
Preagonisti
LUN - MER -
VEN
17:00-18:15
Agonisti
LUN - MER -
VEN
18:30-20:00
Bambini
MAR - GIO
17:00-18:15
BENEFICI PSICOLOGICI
La pratica del judo offre una serie di benefici psicologici quali:
Il judo ha dimostrato numerosi benefici, sia per i bambini con iperattività o problemi
psicomotori, sia per quelli provenienti da famiglie disfunzionali e/o con comportamenti
problematici.
Questa pratica aiuta a migliorare l'autostima e a ridurre quindi l'aggressività, soprattutto
perché spesso i giovani diventano aggressivi a causa di una bassa autostima.
Il judo insegna anche l'empatia, poiché mette in prospettiva il punto di vista del
compagno.
Il judo promuove l'attenzione, la concentrazione, la
riflessione e il rispetto di sé e degli altri.
Nonostante sia un'arte marziale il judo non è considerato uno sport aggressivo
perché non mira a danneggiare l'avversario.
Nelle competizioni di judo, sono vietate e sanzionate azioni che potrebbero causare danni
significativi all'avversario.
Pertanto, il judo, non è considerato aggressivo per la sua intenzione, che è basata sulla
competizione leale e il rispetto reciproco tra i praticanti.
BENEFICI FISICI
Il judo offre ampi benefici fisici, coinvolgendo tutti i muscoli e promuovendo uno sviluppo
armonioso del corpo, soprattutto nei bambini in fase di crescita. Migliora le ossa, aumenta la massa
muscolare ed elasticità dei muscoli e tendini. Nonostante la sua intensità, è adatto a molte
persone, tranne in casi di gravi patologie muscolo-scheletriche come l'osteoporosi. Il judo può
anche essere praticato in modalità dimostrativa chiamata kata, con meno sforzo
fisico.
Dal punto di vista della salute, il judo migliora la circolazione, il sistema
respiratorio,
il sistema digerente, il sistema nervoso, endocrino e immunitario.
Rinforza le ossa e attiva il
metabolismo dei grassi e zuccheri. Questa disciplina è adatta a tutte le età, in
quanto offre diversi
benefici: per i giovani è ludico e formativo, per gli adolescenti è
tecnico e culturale, per gli
adulti è equilibrio fisico e mentale, mentre per gli anziani può essere una
pratica basata sull'armonia e il ritmo.
In generale, il judo promuove l'attività fisica regolare e l'approccio all'arte
marziale come uno sport per tutti, incoraggiando il maggior numero di persone a
praticarlo, indipendentemente
dalla
competizione di alto livello.
I PRINCIPI
Il judo, al giorno d'oggi, nonostante la sua diffusione, continua ad essere uno sconosciuto e
si continua a pensare sia una tecnica di difesa personale e uno strumento di
autorassicurazione fisica e psicologica, un'arma in sostanza.
Ma ciò che normalmente non si sa è che chi possiede quest'arma tende per lo più a non usarla come
tale.
Il judo, può essere visto come una medaglia: da un lato è uno
sport ed ha tutti i requisiti per esserlo (esistono gare e campionati dal livello locale a
quello olimpico, premiazioni, federazioni, associazioni e tutto quello che può essere legato ad uno
sport); ma, dall'altro, il judo è un'arte, infatti, a determinati livelli, un judoka, può
creare, mediante l'impiego del proprio corpo, qualcosa di estremamente gradevole da osservare.
In realtà, il judo è una via, un modo di essere.
LE VIRTÙ MORALI
L'Ancona Judo intende eseguire le prorpie attività alimentando le OTTO VIRTÙ MORALI:
Educazione
È rispetto degli altri, del dojo, della disciplina; è salutare quando si entra e quando si esce dal dojo; è salire per tempo sul tatami all'inizio dell'allenamento e rimanerci sino al termine.
Coraggio
È fare ciò che si ritiene giusto assumendosi la responsabilità delle proprie azioni; è mettere alla prova la propria abilità affrontando gli avversari in una competizione; è invitare chi è più forte ad ogni allenamento.
Sincerità
È esprimersi senza mascherare il proprio pensiero; è indirizzarsi sempre all'interessato e non agire tramite terzi o alle spalle; è riprendere per tempo chi non si comporta in modo adeguato.
Controllo di Sé
È saper tacere quando la collera sale; è rispondere in modo controllato anche a chi cerca lo scontro; è accettare le sconfitte senza fare drammi o sceneggiate e le vittorie senza inutili esaltazioni.
Onore
È fedeltà alla parola data ed ai principi del dojo; è comportarsi sempre con rettitudine; è ricordarsi di essere un rappresentante del proprio dojo sempre ed ovunque.
Modestia
È parlare di sé senza orgoglio, evitando di mettersi in mostra; è promuovere il proprio dojo anziché le persone; è ricordarsi che non si è mai finito di imparare.
Rispetto
È informare i superiori di ogni attività che si intende svolgere al di fuori del proprio dojo; è segnalare tempestivamente le proprie intenzioni ai responsabili del dojo; è non usare scortesia verso chi è più anziano anche se dispone di conoscenze inferiori alle proprie; è osservare le regole sociali e gli impegni assunti.
Amicizia
È accettare di praticare insieme a tutti aiutandosi l'un l'altro sempre e comunque riconoscendo i limiti propri e degli altri; è dare priorità agli impegni di gruppo rispetto a quelli individuali. L'amicizia vera consiste nell'avere appreso a dare in modo disinteressato.
IL DOJO E LE SUE REGOLE
Il luogo dove si pratica il judo si chiama dojo ("luogo della via"), termine usato
anche nel
buddhismo giapponese ad indicare la camera adibita alla pratica della meditazione zazen, e
per estensione, indica un luogo ove il reiho ("etichetta") è requisito
fondamentale.
Nel dojo, il judo viene praticato su un materassino chiamato tatami.
Il tatami in Giappone è fatto di paglia di riso, ed è la normale pavimentazione
delle abitazioni in stile tradizionale; ma questo materiale è stato
sostituito attualmente con materiali sintetici per fini economici ed igienici.
Il Dojo tradizionale consiste in una sala rettangolare:
I GRADI E LA CINTURA
Il sistema di graduazione nel judo, ideato da Jigoro Kano, ha l'obiettivo di
valutare il livello tecnico, l'etica, la moralità e la
capacità di applicare i principi del judo alla vita quotidiana dei praticanti. Questo
sistema prevede la divisione tra mudansha (senza dan) e yudansha (con dan).
Il sistema tradizionale si basava su onorificenze, ma Kano introdusse un
sistema di cinture per rappresentare il grado dei praticanti.
Per i mudansha, il sistema di cinture colorate è stato introdotto dagli occidentali, con le
cinture che, solitamente, vanno dal bianco al marrone (in alcune associazioni sportive
italiane si utilizzano anche "mezze-cinture" per scopi commerciali).
Per gli yudansha, invece, il sistema di graduazione, è globalmente standardizzato,
con le cinture nere dal primo al quinto dan, bianco-rosso
dal sesto all'ottavo dan e rosso per il nono e il decimo dan.
Le donne, inoltre, possono indossare la cintura del loro grado con una riga bianca orizzontale
per tradizione.
Questo sistema di graduazione riflette la progressione nell'apprendimento e
nell'abilità nel judo, così come il comportamento etico e la comprensione dei
principi del judo da parte dei praticanti.
I GRADI
Kyu |
Romaji |
Colore |
6 |
Rokkyu |
Bianco |
5 |
Gokkyu |
Giallo |
4 |
Yokkyu |
Arancio |
3 |
Sankyu |
Verde |
2 |
Nikyu |
Blu |
1 |
Ikkyu |
Marrone |
Dan |
Romaji |
Colore |
10 |
Judan |
Rosso |
9 |
Kudan |
|
8 |
Hachidan |
|
7 |
Nanadan |
Bianco |
6 |
Roskudan |
|
5 |
Godan |
|
4 |
Yodan |
|
3 |
Sandan |
Nero |
2 |
Nidan |
|
1 |
Shodan |
|
IL SALUTO
Il saluto è un'espressione di rispetto verso l'avversario durante l'allenamento o il
combattimento,
esso dovrà essere eseguito con cura prima e dopo il combattimento in gara o in
allenamento.
Col saluto esprimiamo la nostra disposizione d'animo: cioè che combattiamo per
perfezionarci nella tecnica e nella pratica del judo, pienamente rispettosi l'uno
dell'altro.
Esistono varie forme di saluto, qui prendiamo in esame le 2 piu' comuni nei Dojo: in piedi
(Ritsu-Rei) e inginocchiati (Za-Rei).
I saluti vengono eseguiti non solo tra i combattenti, ma anche verso il palco o
la tribuna su cui siedono i superiori o gli istruttori (Joseki), verso gli spettatori
presenti e vengono usati anche quando si entra o si esce dal tatami.
Risturei - saluto in piedi
È il saluto più semplice. Si esegue in posizione eretta, braccia lungo il corpo. (in Giappone le
donne appoggeranno le mani davanti alle cosce), gambe distese, talloni uniti e punte dei piedi
divaricate. Con calma piegate il busto in avanti, lasciando il tronco diritto con un angolo di circa
30°, la testa segue il movimento con lo sguardo dritto davanti a voi, le braccia vanno fatte
scivolare lungo il corpo e le mani vanno appoggiate appena al di sopra delle ginocchia «molti
istruttori raccomandano di non piegarsi troppo in avanti in maniera da far vedere la nuca alle
persone che si trovano davanti». Questo perché secondo l'etichetta giapponese piegarsi fino a quel
punto viene visto come un gesto di scusa e non di saluto. Segnate un tempo d’arresto e tornate nella
posizione di partenza.Questo saluto è generalmente impiegato quando si entra in un DOJO e quando si
esce, nel caso specifico del judo quando si sale o si scende dal tatami; in questo
modo salutate il
luogo di studio, il maestro e tutti quanti sono chiamati a venirvi a studiare, oltre che impostare
lo stato mentale nella condizione di Rei no kokoro (lo spirito del rispetto). Esso si esegue
egualmente quando invitate qualcuno ad esercitarsi con voi e quando avete terminato l’allenamento.E’
eseguito in tutte le competizioni. Si saluta sempre all’inizio e alla fine di un combattimento.
LE CADUTE (UKEMI)
Le cadute, o ukemi, sono movimenti che permettono di cadere senza incidenti e facilmente. Devono essere ben padroneggiate sia per evitare colpi e cadute violente sul tatami, sia per poter liberamente cadere quando l'avversario ci proietta. Ci sono diverse forme di ukemi: in avanti, indietro, di fianco a destra e sinistra, rotolando in avanti.Non è possibile praticare un judo corretto finché la caduta non ha raggiunto un soddisfacente livello tecnico ed è quindi fondamentale per l'intero programma judoistico.
IL RANDORI
Il randori, che significa esercizio libero, comprende le proiezioni e la lotta a terra, quest'ultima si divide a sua volta in immobilizzazioni, strangolamenti e leve articolari.I combattenti possono usare le tecniche che preferiscono purchè rispettino le regole e l'educazione judoistiche, che sono essenziali per la sicurezza.Esercitando il randori occorre dedicare la maggior parte del tempo al perfezionamento delle tecniche di proiezione e successivamente quelle di immobilizzazione, che a loro volta comporteranno altre tecniche al suolo.
IL KATA
Il kata, che letteralmente significa "forma", è praticato seguendo un sistema formale di esercizi codificati e consiste nell'esecuzione cerimoniosa di esercizi predisposti, comprendenti tecniche di proiezione, di lotta corpo a corpo, d'attacco dei punti vitali, di tecniche con armi come il pugnale o la spada, secondo un ordine stabilito, per cui ogni combattente sa esattamente quello che farà l'avversario.